Questo libro su Gabriele Mandel è un lavoro a due mani. La prima parte, trattata da Nazzareno Venturi, racconta l'uomo, il suo pensiero e la sua vita, partendo da vicende personali e aneddoti. La seconda, di Rossano Vitali, ci dà un quadro dell'insegnante sufi, come emergeva durante gli incontri nella tekke di Milano. Due punti di vista, due stili diversi che liberamente si incrociano, per dare vita a una figura magistrale, non solamente del Sufismo, ma soprattutto del mondo contemporaneo, quale Gabriele Mandel è stato.

"CONVERSAZIONI SUL TAPPETO", Sul pensiero, sull'umanità e il Sufismo di Gabriele Mandel edizioni Tipheret  pag. 232 con illustrazioni- Dipinto di copertina di Piero Crida.

Il libro è in distribuzione anche con Feltrinelli e Mondadori, in caso non fosse immediatamente reperibile è sufficiente ordinarlo in qualsiasi libreria o via internet presso Ibs, Amazon eccetera.

Un'ampia documentazione fotografica e aggiornamenti vari sono reperibili

sulla pagina facebook del libro     CONVERSAZIONI SUL TAPPETO   

 

 

Con una espressione volutamente erronea e scherzosa Gabriele Mandel amava dire che "non si nasce imparati". Il suo percorso esistenziale fatto di studi ed esperienze permette di capirne il pensiero e l'opera. Egli nasce a Bologna nel 1924 da Yusuf Roberto Mandel, scrittore e docente universitario di origini turco-  afghane (Hetimandel) e Carlotta Rimini, scrittrice ebrea, e alle sue origini miste si deve l'instancabile dedizione con cui si impegnò per tutta la vita a promuovere il dialogo fra le religioni e le diverse culture. Gabriele d'Annunzio fu suo padrino in quanto amico intimo di suo padre che gli dedicò uno dei suoi numerosi libri.In gioventù manifestò la sua attitudine per la musica e per l'arte diplomandosi in violino e armonia con Arrigo Pedrollo (specializzazione di flauto con Gastone Tassinari) al Conservatorio Canneti di Vicenza e si avvicinò alle correnti artistiche contemporanee. Non ancora ventenne fu imprigionato e torturato dai nazisti nel carcere di San Vittore, sul finire della seconda guerra mondiale, per non aver voluto collaborare con loro. Suo padre, internato con lui, fu uno strenuo avversario dell'entrata in guerra e delle leggi razziali fasciste, descrisse nel libro "L'inferno del carcere di San Vittore" la drammaticità di quei momenti.

Finita la guerra, Gabriele Mandel si laureò in lettere classiche. Le sue ricerche archeologiche e gli studi sul campo, soprattutto in India e in Medio Oriente, si ritrovano nelle pubblicazioni (con ampia documentazione fotografica) tra cui "Salomone", "La Civiltà della Valle dell'Indo", "Il Regno di Saba, ultimo paradiso archeologico" e "Gengis Khan" pubblicati dalla SugarCo. Insieme ad altri testi storico-geografici ritroviamo in essi una ricerca scientifica rigorosa basata sulle documentazioni e sulle verifiche ma non disgiunte da speculazioni filosofiche e simbologiche che rimandano ai valori dello spirito. Le sue ricerche lo portarono a diventare direttore dell'Istituto di Archeologia orientale islamica in Giordania.
Successivamente approfondì i suoi studi scientifici, laureandosi prima in
Psicologia e poi in Medicina e chirurgia all'Università degli Studi di Pavia. Divenne allievo di Cesare Musatti ma, oltre alle teorie di Sigmund Freud, sperimentò quelle di Carl Gustav Jung e di Alfred Adler. Si specializzò in psicologia clinica e medicina perinatale alla Clinica Mangiagalli di Milano. Finito il training didattico, anche sotto la guida di Domenico De Maio, primario di psichiatria all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, iniziò a lavorare come psicoterapeuta, fondando la scuola di psicoterapia globale. Presso l'università ESPI di Parigi ha insegnato psicologia ed è stato direttore emerito della Facoltà di psicologia all'Università Europea del Lavoro di Bruxelles (Belgio). Anche in questo campo seppe armonizzare la ricerca scientifica con l'apertura a valori trascendenti e spirituali sgombrata però da ogni dogmatismo e chiusura fondamentalistica. Ciò, del resto, faceva parte dell'essenza della via mistica sufi che praticava, quella seguita sin da tempi remoti dalle menti più eccelse dell'Islam, scienziati, filosofi od artisti. Una via che ha, sia a livello speculativo sia storico, indiscutibili punti di contatto con la Massoneria come egli stesso ha più volte sottolineato (vedi bibliografia). La ricerca di recuperare quei loro valori essenziali basati sulla libertà di pensiero e sulla evoluzione civile diventava una caratteristica della sua poliedrica attività. Nel diffondere idee e stimoli per una società più giusta ed evoluta si servì pure del giornalismo. Aveva iniziato a pubblicare nel 1939 al “Corriere dei Piccoli” novelle sufi ma nel 1940 fu espulso dall'Albo sindacale fascista perché figlio di madre ebrea (lettera firmata da Carlo Ravasio e da Gino Cornali). Nuovamente iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti nel 1959 divenne corrispondente, redattore, inviato speciale per un totale di oltre 1.800 articoli. È stato segretario onorario della Stampa Diplomatica e direttore responsabile di tre periodici (“Europa Unita”, “Rinnovamento dei Valori Classici”, “Alfan fi âlIslàm Art in Islam”), per ultimo fu direttore responsabile della rivista di cultura e spiritualità “Sufismo” e membro della Redazione di Jesus, mensile di Famiglia Cristiana (di cui fu già redattore dal 1978).

Fu lo zio Keki Efendi khan-i Hetimandel rûd, principale esponente dei sufi in Afghanistan, a inoltrarlo nel mondo del misticismo islamico o sufismo. Incontrò e seguì diversi maestri, non esclusivamente islamici, come Sri Aurobindo, ma la sua stima ricadde soprattutto su Si Boubaker Hamza, rettore dell'Università islamica di Parigi, che fino alla fine della sua vita considerò "il suo maestro". A sua volta shaykh naqshbandi (guida della nota confraternita mistica islamica) accettò di fare servizio anche come khalīfa (vicario) per l'Italia nella confraternita sufi Jerrahi Halveti, con sede a Istanbul. In Italia ha fondato nel 2000 la tekke di Milano guidandola fino al 2010 e nel 2005 la tekke di Genova, lasciandola all'antico ordine naqshbandi afghano. Nel frattempo sono state numerose le sue pubblicazioni in Italia e all'estero dedicate al Sufismo e all'Islam, di recente rilievo la traduzione e il commento del Corano (la cui versione ha ottenuto l'alto patronato dell'UNESCO) e del Mathnawì del persiano Gialal al-Din Rumi (importante poema mistico di circa 25.000 versi).

Questo intreccio di eventi esistenziali spiega l'unicità del personaggio e il suo pensiero. Uomo di scienza eppur mistico, realtà che nel mondo contemporanero condizionato dal materialismo e dal consumismo sono dissociate ma che nell'antichità e nel sufismo costituiscono un tutt'uno. E il sapere, la propria esperienza va donata ad altri vuole il sufismo. Troviamo infatti nella vita di Gabriele Mandel una intensa attività nel campo dell'insegnamento universitario, come docente di Storia dell'Arte e direttore dell'Istituto di Discipline artistiche all'Università IULM di Milano, di entipologia alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino, di Estetica Orientale e Storia dell'Arte Islamica all'Accademia di Brera di Milano, come membro dell'Accademia Islamica di Cambridge e di numerose Accademie internazionali. Fu tra i fondatori dell'Università internazionale islamica Averroè di Cordova di cui fece parte del consiglio direttivo (oggi chiusa). Infine fu insignito della laurea Honoris Causa dall'Università Statale di Konya (Turchia), che successivamente ha dedicato al suo nome la Biblioteca della Facoltà di Lettere).

È deceduto a Milano a 86 anni il 1º luglio 2010 a causa di una neoplasia pleurica ma quasi fino alla fine ha continuato a ricevere i pazienti in analisi : <<per alcuni la vita ha una sola cosa di bello: che finisce. Indubbiamente non meritavano di vivere>> (da G.Mandel "psicoanalisi in gocce e pastiglie" ed Seakespear pag.61).

Riconoscimenti

Diversi sono stati i riconoscimenti civili e culturali nel corso della sua vita. Ne ricordiamo qualcuno: Commendatore al Merito della Repubblica Italiana per motu proprio del presidente Giovanni Leone, targa d'onore della Regione Lombardia, targa d'oro e Ambrogino d'oro del Comune di Milano, premio Mario Gromo alla Facoltà d'Architettura di Torino, targa d'onore di Martina Franca, premio San Valentino del Comune di Terni per la Letteratura, cittadino onorario di Agrate Brianza. Medaglia d'onore del Parlamento turco; targa d'onore del Ministero turco della Cultura. In Francia: medaglia d'onore della Città di Parigi, cavaliere del Bene e Merito Pubblico, medaglia d'oro dell'Accademia d'Arti, Scienze e Lettere, palme accademiche, medaglia d'oro di San Luca. Premio Dag Hammarshkoeld per la Pace. Numerose targhe, premi d'arte e onorificenze ufficiali in Italia e all'estero. Primo vicepresidente del Lions Club Milano Host; presidente fondatore del Lions Club Milano al Cenacolo. Medaglia d'oro del presidente della Repubblica Sandro Pertini, medaglia d'oro per i benemeriti della Pubblica Istruzione.

L'artista

In qualità di pittore, incisore e ceramista ha esposto in numerosi Musei ed Enti Pubblici (tra gli altri: Biennale di Venezia, Museo d'Arte Moderna di Parigi e di Liegi, Galleria di Parigi). 156 mostre personali in Musei e Istituti pubblici dal Museo d'Arte di San Paolo ai Musei di Tokyo, di Nuova Delhi, di Ankara, di Konya, di Amman, di Samarkanda, di Belluno, del Nazionale della Scienza e della Tecnica Leonardo da Vinci di Milano, della Città di Milano, del Centro san Fedele di Milano, del Civico museo della Città di Milano, della Ceramica di Lodi, Civico Museo di Crema, della Basilica di Sant'Ambrogio, all'Abbazia di Chiaravalle, al Palazzo dell'Ayuntamiento di Córdoba, al Palazzo Dolmabahçe di Istanbul (primo Museo di Stato turco), Lorenzelli Arte Milano. Di lui hanno parlato, tra gli altri: Filippo Tommaso Marinetti 1944, Giulio Cisari 1946, Alberto Martini 1948, Maurice Utrillo 1949, Gregorio Sciltian 1951, Carlo Carrà 1951, Henri Matisse 1953, Luigi Bartolini 1953, Jean Cocteau 1953, S.E. Si Hamza Boubakeur 1985, S.E. il cardinale arcivescovo Carlo Maria Martini 1991, Roberto Guiducci 1991, Vittorio Sgarbi 1992 (cfr. citazioni da "Gabriele Mandel" ed. Mantegazza, presentato da Ettore Camasasca, conservatore capo al museo di san Paolo del Brasile e da Germain Bazin, conservatore capo dei musei del Louvre).

Pubblicazioni

Autore di più di 200 libri pubblicati dai maggiori editori italiani (Rizzoli, Mondadori, Rusconi, Longanesi, Edizioni San Paolo, Franco Maria Ricci, Bompiani, eccetera), molti dei quali tradotti in più lingue. Giornalista pubblicista, segretario onorario della Organizzazione Mondiale della Stampa Diplomatica. Tra le opere pubblicate in Italia ricordiamo:

  • La Pittura Francese di Gabriele Mandel, Presentazione di François Baron-Renouard (1956).
  • Scultura Italiana Contemporanea a cura di Gabriele Mandel, Presentazione di Germain Bazin, Edizioni IESA Istituto Europeo di Storia dell'Arte. (1965).
  • Storia dell'arte greca (sta in: La Grecia. Storia, arte, geografia) (1966), Aristea Edizioni scolastiche.
  • Botticelli, L'opera completa di. (Collana "Classici dell'Arte Rizzoli"). Prefazione di Carlo Bo (1967), Rizzoli, Otto edizioni al 1978). Coedito in sette lingue, tra cui il giapponese.
  • Antonello da Messina, L'opera completa di (1967) (Collana "Classici dell'Arte Rizzoli). Prefazione di Leonardo Sciascia, Rizzoli. Coedito in sei lingue.
  • Hogarth, L'opera completa di. Prefazione di Gabriele Baldini (1967)(Collana " Classici dell'Arte Rizzoli), Rizzoli. Coedito in sei lingue.
  • Maometto. (1967) (Collana "I grandi di tutti i tempi"; ristampato nel 1970 nella collana "I grandi della storia". Tradotto in otto lingue), Mondadori (riedizione riveduta, (1978).
  • Il Buddha. (1967) (Collana "I grandi di tutti i tempi"; ristampato nel 1970 nella collana "I grandi della storia". Tradotto in otto lingue), Mondadori, (riedizione riveduta nel 1978).
  • Gengis Khàn (1967) (Collana "I grandi di tutti i tempi"; ristampato nel (1970) nella collana "I grandi della storia". Tradotto in otto lingue), Mondadori.
  • Pensieri e massime del Buddha (1967) (Collana "Serie oro periodici Mondadori"), Mondadori.
  • La Peinture italienne du Futurisme à nos jours (1967), Istituto Europeo di Storia d'Arte, Prefazione di Armand Nakache.
  • L'uomo e l'Arte. Corso di educazione artistica per la Scuole medie (in tre volumi). (1967), Aristea Edizioni Scolastiche.
  • L'India. Storia, arte e geografia (1967), Aristea Edizioni Scolastiche.
  • Storia dell'Arte svizzera (Sta in: Svizzera, Storia, arte, geografia) (1967), Aristea Edizioni Scolastiche.
  • Storia dell'Arte austriaca. (Sta in: Austria, Storia, Arte, Geografia) (1968), Aristea Edizioni Scolastiche.
  • Storia dell'Arte in Gran Bretagna e Irlanda. (Sta in: Gran Bretagna e Irlanda, Storia, Arte e Geografia) (1968, Aristea Edizioni scolastiche.
  • Storia dell'Arte messicana (Sta in: Messico, Storia, Arte e Geografia) (1968), Aristea Edizioni Scolastiche.
  • Storia dell'Arte spagnola e portoghese (Sta in: Spagna e Portogallo. Storia, Arte e Geografia) (1968), Aristea Edizioni Scolastiche.
  • Storia dell'Arte egiziana e libica. (Sta in: Egitto e Libia. Storia, Arte e Geografia). (1968), Aristea Edizioni Scolastiche.
  • Toulose-Lautrec, L'opera completa di. (Firmato Gabriele Mandel M Sugana) (1969) Prefazione di Giorgio Caproni, Rizzoli.
  • Daumier, Tutta l'opera di. Prefazione di Luigi Barzini. (1971), Rizzoli.
  • Van Gogh, la vita e l'arte (1972) Mondadori.
  • Fragonard, Tutta l'opera di. Prefazione di Daniele Wildenstein. (1972), Rizzoli.
  • Gauguin, L'opera completa di. (Firmato Gabriele Mandel Sugana). (1972), Rizzoli.
  • Il regno di Saba, ultimo paradiso archeologico. (1973), SugarCo.
  • Palermo al tempo di Federico II. (Collana "Le grandi capitali d'Europa,) (1973), Mondadori.
  • Costantinopoli al tempo di Teodora. (Collana "Le grandi capitali della storia"), (1973), Mondadori.
  • Patologia del libro. (Volume di aggiornamento alla "Enciclopedia della Stampa") (1976), SEI e Politecnico di Torino.
  • Hokusai (1978) collana Grandi Pittori, Edizioni Scala.
  • La Civiltà della Valle dell'Indo. (1978) SugarCo. Tradotto in sei lingue, tra cui il giapponese.
  • Salomone. (1978), SugarCo.
  • Il Sufismo vertice della piramide esoterica. (1978), SugarCo.
  • Tantra devozioni amorose. (1979). Franco Maria Ricci.
  • Gengis Khàn, il conquistatore oceanico. (1979), SugarCo.
  • Come riconoscere l'Arte islamica. (1979), Rizzoli.
  • I detti di alHallaj (introduzione, traduzione e note) (1980), Edizioni Alkaest.
  • Un sufi e il potere (Il primo libro del Gulistan di Sa'adi) (1981) (introduzione, traduzione e note di Gabriele Mandel), Edizioni del Fiore d'oro.
  • Essere e fare. Lezioni di storia e psicologia dell'Arte (1984), COOPLI, Cooperativa Editrice Libraria IULM.
  • Alla ricerca dell'Io (Lezioni di storia della psicologia) (1985), COOPLI, Cooperativa Editrice Libraria IULM.
  • Trecento quartine di Jalal alDìn Rùmì. (introduzione, traduzione e note). Prefazione di Halil Cin; presentazione di Michele Tridente (1986, Università Islamica di Bari, Casamassima, e Coopli, IULM.
  • I Caravanserragli Turchi (1988). Ed Lucchetti Bergamo. (Ricerca scientifica della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere IULM Milano)
  • Arte cinese. Arte giapponese. Arte dell'America precolombiana. Arte dell'Africa nera, Arte dell'Oceania (1988) (Questi cinque contributi si trovano in: "Enciclopedia dell'Arte", a cura di Vittorio Sgarbi, vol. 8, da pag. 201 a pag. 258), Mondadori.
  • Mamma li Turchi (1990), Il Canocchiale/Lucchetti.
  • La chiave (storia e simbologia di chiavi lucchetti e serrature) (1990), Lucchetti editore.
  • Il Corano senza segreti (1991), Rusconi.
  • Saggezza islamica, le novelle dei Sufi (1992), Edizioni Paoline.
  • Storia dell'Harem1 (1992), Rusconi.
  • Buddha, Breviario (1994). (Introduzione, traduzione, note e dizionarietto), Rusconi
  • Saggezza indiana Aforismi dalla Bhagavad gita e dallo Śrīmad Bhāgavatam (1995), con testo originale a fronte manoscritto dal curatore. Introduzione, traduzione e note a cura di G. Mandel, Edizioni San Paolo.
  • I Novantanove Nomi di Dio nel Corano (1995), Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo -coedizioni. In Brasile: Os 99 nomes de Deus no Alcorão, Editora Vozes, Petrópolis 1999; In Germania:Gott hat 99 Namen. Die spirituelle Botschaft des Korans, Pattloch, Augsburg 1997.
  • Psicoanalisi in gocce e pastiglie (1995, Shakespeare & Company.
  • Storia del Sufismo (1995), Rusconi.
  • Confucio. Breviario (1996), Rusconi, Milano.
  • La magia nell'Islàm (1997), Simonelli Editore.
  • Maometto. Breviario (1997) (Gli Ahadìth del Profeta), Rusconi.
  • L'Orologio. Storia della misura del tempo (1998), Prefazione di Roberto Guiducci. Litostampa Istituto Grafico, Bergamo. Quattro coedizioni (francese, inglese, tedesco, olandese).
  • Arte Sufi tra Oriente e Occidente (1999). coautore Franco Battiato. Ed. dell'Arco,
  • La saggezza dei Sufi (1999). Rûmî e altri maestri, Rusconi
  • La saggezza indiana nei Veda e nel vedantismo (1999), Rusconi
  • Gandhi, pensiero e opere (1999), Rusconi
  • Le parabole nel Corano (1999), Edizioni San Paolo.
  • Buddha, l'illuminato (2000). Mondadori
  • L'alfabeto ebraico (2000). Prefazione di rav E. Kopciowski, Mondadori
  • L'alfabeto arabo (2000). Mondadori, Milano. (versioni: francese, Flamarion, Parigi; inglese, Abbeville Press, New York-London.
  • Maometto, Il Profeta (2001), ed. Mondadori;
  • Arte Etnica (2001), ed. Mondadori;
  • Storia del Sufismo (2001). Edizioni Bompiani
  • Il Nobile Corano (2003) Pubblicato dalla De Agostini in edizione di lusso, tradotto e commentato da Gabriele Mandel Khan;
  • La via al Sufismo nella spiritualità e nella pratica (2004), edito da Bompiani;
  • La città immersa nelle Tenebre di Sadiq (2005); edizioni Arcipelago;
  • Edizione economica del Corano (2005), ed. UTET;
  • Dizionario dell'Islam (2006), ed. Electa Mondadori;
  • Il Mathnawì di Jalàl àlDìn Rùmì (2006) (il più importante poema mistico del mondo, in 50.000 versi), edizione Bompiani, sei volumi;
  • La musicoterapia dei sufi (2006), edizioni Arcipelago;
  • Alfabeto giapponese (2007), Milano, ed. Mondadori;
  • A cura di Nazzareno Venturi L'Islam e l'Europa (2013), ed. Tipheret (raccolta postuma di saggi)
  • Alcuni saggi postumi si trovano in Federico II, Il sufismo e la massoneria (2013) Di Nazzareno Venturi, ed. Tipheret

G. Mandel in una delle sue conferenze di psicologia dell'arte tenuta nel centro civico di Genova nel 2005 in occasione di una mostra comprendente i quadri dell'amico cantautore Franco Battiato

G. Mandel in uno speciale del TG1 in cui parla del Sufismo, tra scienza e sapienza: <<Se Dio non ci facesse il grande dono della fede, noi da soli non potremmo arrivarci.Però naturalmente la verità la si deve cercare, sempre cercare e passare la vita nella ricerca della verità. Anzi noi addirittura diciamo che siamo qui sulla terra non per trovare ma per cercare >>

La medaglia d'oro di Dag Hjalmar Agne Carl Hammarskjöld del Nobel per la pace consegnata successivamente a G. Mandel in rappresentanza dell'università in cui è stato direttore emerito (nella Facoltà di psicologia dell'Università Europea del Lavoro di Bruxelles.)

G. Mandel nel suo studio di psicoterapia. A destra uno dei numerosi fogli in cui scriveva le sue "ricette" per risolvere i problemi. Egli coniugava le tecniche antiche psicoanalitiche sufi con quelle dell'odierna ricerca scientifica. Da qui il sistema di psicoterapia globale di cui è stato fondatore.

G. Mandel non ha mai smesso fino alla fine della sua vita di accettare gli inviti a parlare non solo in Italia ma all'estero, dal summit delle religioni di Antiochia e a Konya in occasione dell'inaugurazione della biblioteca universitariia dedicata a lui. Qui nella foto è a Sanremo al museo civico in una conferenza di psicologia dell'arte organizzata dalla FIDAPA.

Incisione di Gabriele Mandel. La rilevanza accademica del personaggio non può essere dissociata dal ruolo che ha avuto sul piano artistico (vedi testo) e spirituale nel Sufismo di cui è stato maestro e di cui ha espresso i caratteri fondamentali: il sapere psicologico e scientifico (viaggio nella conoscenza interiore e del reale) e la realizzazione sul piano sociale attraverso il proprio operare mirante al bene, alla bellezza, alla ricerca della verità libera dai dogmatismi.

In quest'altra sua incisione sono raffigurati i simboli della quattro religioni più diffuse a significare che sono vie che portano al centro divino. Nei bordi in modo criptico sta scritto "E' facile inviare messaggi quando non sono verificabili ma è diabolico imporli". Il suo insegnamento infatti non dava adito a nessuna dottrina ed ideologia fatta piovere dall'alto, a spiritualismi che si dicono dettati dalla fede ma che esprimono invece devianze psichiche.


Man2b.jpg (9724 byte)

G.Mandel riceve la laurea Honoris Causa dell'Università statale di Konya (Turchia)

Man1b.jpg (8557 byte)

Al congresso di Teheran con Cherif Ndiaye, segretario generale della federazione nazionale dei musulmani di Francia



A 6 anni nella zawiya nakshibendi dello Yemen con lo zio Keki Efendi khan-i Hetimandel rûd capo dei sufi nakshibendi in Afghânistân



Università di Konya nel quadro del Congresso Mondiale su Jalàl àlDìn Rùmì 2007. Gabriele Mandel presenta le sue incisioni alla professoressa Assia Djebar, celebre scrittrice algerina e membro dell'Académie Française.



Una foto curiosa che appare anche nel suo libro "La civiltà della valle dell'Indo" (di cui eseste la diapositiva non manipolabile". A Benares con lo shadu che non lascia ombra. Di episodi difficilmente spiegabili da un punto di vista razionale ne parlerà al pubblico in una lunga intervista sul settimanale "chi".

ok4a.jpg (7883 byte)
G.Mandel  con franco Battiato all'Università statale di Konya. Nel 2000 verrà dedicata al suo nome  la biblioteca della facoltà di lettere.

Man3b.jpg (7045 byte)
Ancora Gabriele Mandel con Franco Battiato e Khaled del Cairo

Bibliografia

  • Nazzareno Venturi e Rossano Vitali, Conversazioni sul tappeto. Sul pensiero, sull'umanità e il Sufismo di Gabriele Mandel (brossura), 1ª ed., Acireale-Roma, Edizioni Tipheret, 2013, ISBN 978-88-6496-090-6.
  • Rivista sufismo, anno 4, quarto trimestre 2010 "Gabriele Mandel: testimonianze". Edizioni sufi-jerrahi
  • Ettore Camasasca, (conservatore capo al museo di san Paolo del Brasile) e Germain Bazin, (conservatore capo dei musei del Louvre). Gabriele Mandel ed. Mantegazza 1984
  • Il Corano edizioni UTET 2004 biografia su Gabriele Mandel, traduttore e curatore del testo.
  • Il Mathnavi edizioni Bompiani 2006 (5 vol) biografia su Gabriele Mandel, traduttore e curatore del testo. (l'edizione stessa pubblicata nel 2005 a Konya sotto il patronato del Ministero della Cultura turco).
  • Alberto Giannoni "Il Giornale" 22/02/2010 - intervista a Gabriele Mandel, "I fondamentalisti sono pazzi ma alcune moschee li usano".
  • Giuseppe Pollicelli (a cura), Il silenzio e l'ascolto, interviste realizzate dal cantautore Franco Battiato - per il programma televisivo Bitte, Keine Réclame - a Raimon Panikkar, Alejandro Jodorowsky, Gabriele Mandel e Claudio Rocchi, Ed. Castelvecchi, Roma 2014.

 

Collegamenti esterni

Per leggere saggi e conferenze di Gabriele Mandel si veda inoltre:

 

esposizione   negli    Emirati  Arabi

summit delle religioni  di Antiochia

conferenze e saggi di Gabriele Mandel

interviste a Gabriele Mandel

Gabriele Mandel e Franco Battiato (Rai)

    altre   immagini     biograficheee 

 

QUESTO SITO NON USA COOKIES E NON MEMORIZZA IN ALCUN MODO LE TUE INFORMAZIONI

 CONSULTA INFORMATIVA